Lega Serie A: pronti a ripartire
Approvato il Protocollo per la ripresa della Serie A da parte del CTS dei vertici del Calcio Italiano e Ministero dello Sport. Questioni contrattuali e di diritti televisivi in fase di risoluzione. Quante responsabilità si assumono oggi i medici sociali?
Il decreto governativo che ha imposto la sospensione del campionato di Serie A, a causa della emergenza sanitaria da Covid-19, rappresenta un unicum nella storia del calcio italiano.
La Lega Calcio secondo le disposizioni fissate dal Consiglio Federale, ha dovuto sospendere il campionato di Serie A in virtù del DPCM dell’ 8 Marzo, recante misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus “Covid-19”, che ha interrotto tutte le manifestazioni sportive nell’intero territorio nazionale.
In questa situazione di emergenza sanitaria, la sfera di autonomia del mondo dello sport è stata annullata dalle preminenti esigenze di sicurezza e ordine pubblico. Bisogna ricordare infatti, che l’ordinamento sportivo è considerato parzialmente autonomo, come ribadito anche dalla sentenza n.49/2011 della Corte Costituzionale, che riferendosi allo stesso:
“costituisce l’articolazione italiana di un più ampio ordinamento autonomo avente una dimensione internazionale e che esso risponde ad una struttura organizzativa exstrastatale riconosciuta dall’ordinamento della Repubblica e che anche prescindendo dalla dimensione internazionale del fenomeno, deve sottolinearsi che l’autonomia dell’ordinamento sportivo trova ampia tutela negli artt. 2 e 18 della Costituzione, dato che non può porsi in dubbio che le associazioni sportive siano tra le più diffuse formazioni sociali dove l’uomo svolge la sua personalità e che debba essere riconosciuto a tutti il diritto di associarsi liberamente per finalità sportive”.
Tenendo conto di tale condizione di autonoma gestione, la legittima funzione politico-governativa è stata svolta cercando anche di tutelare le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva, le società e le associazioni professionistiche e dilettantistiche, distendendo su questo panorama sportivo delle misure di agevolazione economica, per garantirne il sostegno in un momento di azzeramento di ogni attività del settore. Tra queste possono menzionarsi la sospensione dei canoni di locazione o concessori, relativi a impianti sportivi pubblici e la creazione di un fondo per la copertura delle indennità perdute dai collaboratori sportivi durante l’emergenza, previsti dagli artt. 95 e 96 del D.L. n.18/2020, convertito dalla Legge n.27/2020.
Tornando più specificatamente al calcio, lentamente e progressivamente, sono stati poi approvati dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico) i Protocolli redatti dalla Federcalcio, consentendo inizialmente solo una riapertura delle strutture delle società per consentire allenamenti, prima individuali poi anche collettivi.
La rigorosa conformità alle nuove norme governative, è stata determinante per l’approvazione del protocollo sulla ripresa degli allenamenti, redatta dai vertici della Lega e della F.I.G.C. con l’indispensabile apporto della consulenza del comitato medico sportivo.
Il nuovo Protocollo redatto dalla F.I.G.C. denominato: “Indicazioni generali per la pianificazione, organizzazione e gestione delle gare di calcio professionistico in modalità “a porte chiuse”, finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, è un corposo documento di quaranta pagine in cui vengono individuate le azioni di mitigazione dei rischi per la sicurezza di calciatori, staff, arbitri, le categorie dei soggetti ammessi all’organizzazione di gare in modalità a porte chiuse, i percorsi di accesso alle zone di attività, le procedure di allestimento e gestione della produzione televisiva.
Ricevuta approvazione dal CTS e dalla Protezione Civile, nella riunione tenutasi lo scorso 29 maggio tra i vertici del calcio italiano e il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, è stata emanata una direttiva che indicava la data del 20 giugno per la ripresa delle attività della massima serie calcistica.
Il parere positivo del CTS non ha comunque allentato le misure di quarantena che riguardano eventuali positività. Nel caso in cui infatti, un soggetto risulti positivo, scatterebbe la quarantena per tutto il resto del gruppo che andrà in ritiro continuandosi ad allenare, senza però giocare partite. La stessa normativa è stata mantenuta al fine di tutelare anche i medici sociali, sui quali inizialmente è gravato il peso della responsabilità attuativa del protocollo.
Se pur avendo adottato scrupolosamente tutte le prescrizioni ed effettuato i test, un calciatore risultasse positivo per un contatto esterno, tale causalità non dovrebbe ricadere sulla completa responsabilità del medico sociale. In ogni caso, tale sgravio di responsabilità sembra essere l’unica soluzione per mitigare e parzialmente escludere il rischio di eventuali ricorsi legali o denunce. Infine, ulteriori questioni giuridico/sanitarie ma principalmente economiche, relative alla ripresa della Serie A, sembrano essere rimaste irrisolte.
Tra queste vi sono quelle riguardanti i diritti televisivi, per i quali i vertici della Lega A e della Federcalcio, anche per salvaguardare le competizioni della prossima stagione sportiva ed evitare richieste di rideterminazione delle offerte, stanno già lavorando per trovare soluzioni concrete e sostenibili. E’ necessaria inoltre, una delibera federale adottata in sintonia con le indicazioni delle istituzioni calcistiche FIFA e UEFA, per posticipare l’attuale stagione sportiva (ai sensi dell’art. 49 Norme sull’organizzazione interne federali: “La stagione sportiva federale ha inizio il 1°Luglio e termina il 30 Giugno dell’anno successivo”). Di conseguenza occorrerà, infine, trovare le forme e le modalità per prorogare i contratti di calciatori e società in scadenza anch’essi il prossimo 30 Giugno.
L’auspicio è quindi quello che la ripartenza, fondata su essenziali misure di sicurezza del campionato di vertice, sia locomotiva finanziaria dell’intero mondo calcistico ed investa nel più breve tempo possibile la generalità del mondo sportivo italiano.
- Posted by MepLaw
- On 9 Giugno 2020