LE RICOGNIZIONI NON AUTORIZZATE NEL RALLY
Lo Studio Legale MEPLAW opera da molti anni nell’ambito nel diritto sportivo, occupandosi anche di sport meno noti. Uno di questi è il Rally, oggetto di un recente processo in cui lo Studio ha difeso un equipaggio accusato di aver violato la normativa in tema di ricognizioni non autorizzate.
Cenni sul Rally
Il Rally è una disciplina sportiva motoristica che si svolge su strade comunemente aperte alla circolazione con vetture automobilistiche elaborate sulla base dei modelli di serie.
Anche se non popolare come le competizioni motoristiche più blasonate quali la Formula 1 o la Moto Gp, il Rally viene generalmente considerato uno sport di egual fascino per via del particolare contesto ambientale e delle condizioni di gara.
Le corse, infatti, si svolgono su più giorni ( 3 nel Campionato del Mondo di Rally o World Rally Championship, massima competizione rallystica ) e sono ripartite in diverse tappe, composte da uno o più settori. Ogni settore comprende una Prova Speciale ed uno o più tratti di Trasferimento.
La Prova Speciale consiste in una gara cronometrata in cui si percorre una strada chiusa al traffico nel più breve tempo possibile. Il percorso stradale può essere asfaltato, sterrato, innevato o dissestato e deve presentare un grado elevato di tortuosità e difficoltà. È possibile correre anche di notte o in presenza di forte nebbia.
Il Trasferimento è invece la fase di spostamento da una Prova Speciale all’altra e si effettua su strade aperte al traffico nelle quali, dunque, è obbligatorio il rispetto del Codice della Strada.
Disciplina in materia di ricognizioni
Una peculiarietà di questo sport è rappresentata dalle ricognizioni, con le quali gli equipaggi – pilota e navigatore – prendono per la prima volta conoscenza dei percorsi delle Prove Speciali.
Si definiscono ricognizioni, infatti, i passaggi effettuati dai partecipanti con vetture di serie, in giorni specifici antecedenti la gara, sui tracciati delle Prove Speciali aperti al traffico.
Le ricognizioni sono dettagliatamente disciplinate dall’art. 15 delle Norme Generali Settore Rally, fonte normativa di riferimento in materia di rally unitamente al Regolamento Sportivo Nazionale Aci ( RSN ).
Tale articolo, per quanto attiene alle vetture utilizzabili nelle ricognizioni, statuisce che “eccetto che per le gare titolate FIA, nel corso delle ricognizioni devono essere utilizzate vetture strettamente di serie, senza alcuna allestimento da gara” ( art. 15.1 ).
Quanto ai tempi e le modalità di ricognizione, si fa riferimento al regolamento di gara pubblicato in ogni evento dall’organizzatore. L’art. 15.2 stabilisce infatti che “L’organizzatore dovrà pubblicare sul regolamento di gara il programma e le restrizioni per le ricognizioni”.
Le ricognizioni non autorizzate
Pertanto, come specificato allo stesso art. 15.2, con ricognizione non autorizzata si intende “ogni ricognizione effettuata al di fuori dei giorni e degli orari fissati dagli organizzatori”.
Esse sono esplicitamente vietate “una volta avvenuta la pubblicazione – con qualsiasi mezzo di comunicazione – dell’itinerario o del regolamento particolare” e la loro violazione “viene segnalata al Direttore di Gara che potrà applicare le penalità previste dall’art. 15.3.5”, ossia non ammissione alla gara e ammenda di € 15.000,00 o € 5.000,00.
Viene prevista una pena più severa “in caso di recidiva e nei casi più gravi”, nei quali “i conduttori non saranno ammessi alla partenza e saranno deferiti al Giudice Sportivo per l’adozione del provvedimento della sospensione delle licenze”.
Infine, all’art. 15.3 si rammenta che “trattandosi di ricognizioni, e non di prove, i conduttori sono tenuti al rispetto del Codice della Strada” e che “le vetture da ricognizione devono risultare coperte dall’assicurazione prevista dalla Legge”.
Lo Studio Legale MEPLAW, con l’Avv. Luigi Maggesi, ha di recente assistito davanti al Tribunale Federale ACI un equipaggio di rally accusato di aver effettuato una ricognizione non autorizzata, ottenendo una sostanziale riduzione di pena rispetto alle iniziali richieste della Procura Federale.
La sentenza è integralmente disponibile sul sito dell’ACI Sport a questo indirizzo.
- Posted by MepLaw
- On 2 Aprile 2019