Approvato definitivamente il Regolamento MICA
Quale futuro per le crypto in UE
Il Parlamento Europeo ha definitivamente approvato il testo del regolamento MICA (Markets in Crypto-Assets Regulation): si tratta del primo provvedimento che norma a livello eurounitario molti aspetti dei mercati dei crypto-assets, anche se, come vedremo, esso non copre tutti gli aspetti di questo mondo molto vasto.
In primis, si deve riconoscere al legislatore europeo una certa velocità nell’approvazione del pacchetto legislativo: dalla prima proposta di MICA (settembre 2020) all’approvazione dello scorso aprile sono passati circa due anni e mezzo, un tempo molto rapido, se confrontato alle usuali lungaggini figlie dei dibattiti in sede europea. D’altro canto, il mondo crypto è totalmente diverso oggi rispetto al settembre 2020, motivo per cui restano dubbi in merito all’efficacia delle previsioni legislative, pur modificate numerose volte nel corso del processo di approvazione.
Markets in Crypto- Assets
Già dal nome “Markets in Crypto-Assets”, il regolamento richiama la normativa UE in materia di strumenti finanziari (Markets in Financial Instruments Directive, o MIFID), ed infatti vi sono profonde connessioni tra i testi legislativi: su tutte, uno degli aspetti più rilevanti di MICA è che le sue previsioni saranno applicabili solamente ai crypto-assets che non siano assimilabili agli strumenti finanziari “tradizionali”, in quanto questi ultimi rimarranno, anche dopo l’approvazione di MICA, nell’alveo delle normative finanziarie pre-esistenti.
L’articolo 1 di MICA, invece, chiarisce come l’obiettivo del testo sia quello di stabilire norme uniformi con riferimento a:
“(a) gli obblighi di trasparenza e informativa per l’emissione e l’ammissione alla negoziazione di cripto-attività;
(b) l’autorizzazione e la vigilanza dei fornitori di servizi per le cripto-attività, degli emittenti di token collegati ad attività e degli emittenti di token di moneta elettronica;
(c) la gestione, l’organizzazione e la governance degli emittenti di token collegati ad attività, degli emittenti di token di moneta elettronica e dei fornitori di servizi per le cripto-attività;
(d) le disposizioni a tutela dei consumatori per quanto riguarda l’emissione, la negoziazione, lo scambio e la custodia delle cripto-attività;
(e) le misure volte a prevenire gli abusi di mercato per garantire l’integrità dei mercati delle cripto-attività.”
Obiettivo: definire un quadro unico per il settore crypto per i paesi dell’Unione
Nel complesso, l’intento del legislatore europeo è quello di definire un quadro unico per il settore crypto in tutti i 27 Paesi dell’Unione, e, a tal proposito, non è un caso che lo strumento scelto sia quello del regolamento, cioè un testo legislativo che deve essere direttamente applicabile in ogni suo elemento in tutta l’UE, senza bisogno di recepimento.
D’altro canto, va sottolineato come restino fuori dal perimetro operativo di MICA:
- La maggior crypto del mondo, per notorietà e capitalizzazione di mercato, cioè Bitcoin;
- Tutto ciò che riguarda il mondo della DeFi, la finanza decentralizzata e le DAO, le organizzazioni autonome decentralizzate;
- La maggior parte degli NFT, una delle maggiori tendenze del 2021 che però, quantomeno nella maggior parte dei casi, non verranno considerati afferenti alla normativa MICA.
Emergono, dunque, le due facce della medaglia MICA: se da un lato un quadro normativo armonizzato per tutti i Paesi europei potrebbe rappresentare un punto di svolta per la crescita dei crypto-assets, proiettando l’Europa come hub globale del settore, dall’altro la normativa presenta ancora lacune considerevoli, che, secondo quanto riferito da esponenti delle istituzioni europee, saranno colmate con atti legislativi successivi.
L’Unione Europea ha fatto il primo passo per posizionarsi alla testa del movimento per l’adozione delle crypto, con un primo sforzo che sicuramente sarà discusso ed analizzato dai legislatori di tutto il mondo.
Stanti i nuovi requisiti di autorizzazione MICA, chiunque offra servizi correlati ai crypto-assets in Europa dovrà essere autorizzato in tal senso: lo studio legale MEPLAW, che ha già da tempo avviato un proprio dipartimento in ambito blockchain & crypto-assets, è a vostra disposizione per discutere di ogni questione relativa.
Avv. Paolo Pugliese
- Posted by Paolo Pugliese
- On 15 Maggio 2023